mercoledì 1 giugno 2011

Enterprise 2.0 e piattaforme collaborative - I parte

Contributo del Dott. Pasquale Santoro, Responsabile Commerciale di Quattroemme.

Gli strumenti dell’innovazione digitale possono favorire le attività di business.

Oggi, nella produzione dei flussi di comunicazione, ai content provider tradizionali si sono affiancati tutti coloro che, creando e condividendo contenuti on-line, hanno assunto il ruolo di prosumers, ossia di produttori e consumatori degli user generated contents, dei contenuti cioè che loro stessi generano in rete.

Le tre caratteristiche principali di questo nuovo modo di concepire la comunicazione nell'era del web 2.0 sono tre:

- chiunque dispone di un collegamento a banda larga può creare contenuti a prescindere dagli altri parametri socio-economici come età, professione o dotazione economica;

- i contenuti generati on line possono essere condivisi e catalogati attraverso un sistema di indicizzazione spontaneo e reso possibile dagli stessi utenti;

- tutti possono replicare ai contenuti proposti dagli altri utenti, scrivendo commenti, pubblicando contenuti multimediali di risposta, ecc.

Tutto questo contribuisce allo sviluppo della "Società dell'informazione"; questa, grazie alla possibilità di accesso alla conoscenza consentite dalle tecnologie digitali, poggia su tre pilastri fondanti:

- l'interazione;
- la condivisione;
- la partecipazione.

L'interazione offre a ciascun individuo la possibilità di usufruire, in tempo reale e senza alcun vincolo, dei contenuti che più lo interessano. I contenuti scelti in base ai bisogni e alle esigenze di ciascuno possono essere condivisi on-line tra tutti o con gli altri membri del proprio network personale. In questo modo la comunicazione si fa partecipativa, perché ciascuno può dare il suo contributo nella diffusione dei contenuti presenti on-line, che in questo modo diventano potenzialmente accessibili a tutti.

Le riflessioni svolte finora ci consentono di intuire le potenzialità della rete in termini sociali ed economici.

Internet è stata considerata per anni, anche in ambito aziendale, come uno strumento di interconnessione tra utenti basato sulle reti di telecomunicazione; la sua peculiarità era dunque basata sui protocolli di trasmissione dei dati. Si tratta di due definizioni di carattere tecnico che potevano andare bene per descrivere i servizi e le piattaforme web 1.0, ma che per questo non sono più in grado di descrivere l'essenza innovativa del web 2.0. Quest'ultimo, pur continuando a utilizzare gran parte delle tecnologie su cui si basa il web 1.0 (reti di telecomunicazione e protocollo http, per esempio), si differenzia dal primo per un approccio, descritto finora, che privilegia la capacità relazionale e partecipativa di Internet piuttosto che i suoi aspetti tecnicistici.

Le potenzialità del web 2.0 in termini di business possono essere riassunte in alcuni punti fondamentali:

- il web è sempre più funzionale, perché si sta compiendo la transizione dei siti web aziendali da semplici silos di informazioni a fonti di contenuti e servizi personalizzati;

- il web è sempre più facile da usare, perché vengono sviluppate interfacce sempre più interattive e friendly anche per le persone meno pratiche dei PC;

- il web è sociale, perché sempre più persone integrano e arricchiscono parte della loro vita fisica con le attività on-line svolte, per esempio, sui social network;

- il web è partecipativo, in quanto implementa una serie di servizi e di applicazioni che stimolano gli utenti ad aggiungere valore ai contenuti dei quali essi fruiscono;

- il web è sempre più una nuvola di informazioni: si va cioè verso una completa integrazione tra dispositivi informatici e web service, attraverso i quali le persone possono collaborare, esprimersi e relazionarsi senza particolari difficoltà di accesso dovute ai devices o ai linguaggi utilizzati. Questo rientra nella filosofia di utilizzo dei sistemi basati sul cloud computing.

Tutto questo può senz'altro favorire le relazioni di business tra utenti e aziende. L'innovazione digitale sta di fatto rivoluzionando il mercato all’interno del quale assistiamo all'ingresso di nuovi competitor, affiancato a un crescente numero di consumatori sempre più informati e capaci di utilizzare le nuove tecnologie.

Tale scenario impone nuovi modelli organizzativi utili non solo allo sviluppo, ma molto spesso alla sopravvivenza stessa delle imprese.

L'adozione di modelli che privilegino strategie più aperte, dinamiche e flessibili può consentire all'impresa di non limitarsi al semplice adattamento al cambiamento, ma può fornire la spinta per cavalcare da protagonisti le mutevoli incognite dei mercati.

Questo può essere realizzato solo favorendo il contributo di tutti i soggetti che si relazionano all'impresa: i dipendenti e collaboratori, i clienti, i partner commerciali, i fornitori e anche i soggetti della pubblica amministrazione più sensibili ai temi dell'innovazione.