venerdì 28 maggio 2010

Business, Knowledge e Management. Le tre dimensioni del BKM.

Contributo della Dott.ssa Maria Laura Baronti Marchiò
Si occupa di formazione, recruitment e organizzazione dal 1983. Specializzata nella realizzazione dei Bilanci di Competenze, Carreer Counseling e in progetti di contenimento dello stress in ambito lavorativo in ottemperanza alle nuove normative sulla Sicurezza sui luoghi di lavoro. Studi in Scienze della Formazione e Sviluppo Risorse Umane, Counselor a mediazione espressiva con diploma internazionale EAC, Business e Corporate Coach e PNL Practitioner. Per più di 10 anni Responsabile della formazione di Nica Diffusione Informatica. Nel 1995 ha fondato Team Up Srl e si è dedicata alle tecnologie e metodologie di e-learning/groupware per il supporto del lavoro collaborativo specie in ambito farmaceutico. Dal 1998 impegnata nella formazione per lo sviluppo di ‘soft skills’ e teambuilding. Attualmente Responsabile dello Sviluppo Risorse Umane di Quattroemme.



Nel riflettere sui significati delle diverse componenti del Business Knowledge Management all’interno delle organizzazioni, sul come coniugare le tematiche ad esso connesse con le esigenze di competitività delle aziende, salta agli occhi che ciascuna delle parole che ne compongono la definizione è ricca di significati e definisce una delle direttrici lungo le quali si snodano un po’ tutte le tematiche legate al BKM e cioè: BusinessKnowledgeManagement.

Sono tre parole chiave che rappresentano, in linea di principio, l’essenza del concetto di azienda moderna come organizzazione che persegue il proprio Business, che patrimonializza il proprio Knowledge e cerca di garantirsi un Management quanto più possibile illuminato per raccogliere e vincere le sfide di mercati sempre più competitivi.

Quindi sempre più Business Knowledge Management come strategia intorno alla quale far ruotare ed in funzione della quale muovere le varie componenti organizzative all’interno di un quadro di riferimento che potremmo rappresentare come segue:



Se è vero che il BKM rappresenta la strategia da perseguire, essa è sicuramente interconnessa, in modo reciproco, con gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti con cui raggiungerli. E’, infatti, la strategia che muove la definizione degli obiettivi, ma può essere vero anche il contrario, ed è attraverso strumenti diversi, scelti in chiave strategica, che ogni azienda persegue i propri obiettivi e realizza la propria vision e mission.

Se proviamo a riflettere sulle singole parole (Business – Knowledge – Management) come chiave di lettura di questo scenario, possiamo dire che è innegabile che Business, in termini di obiettivi, ha a che fare, con i risultati quantitativi e qualitativi che l’azienda deve produrre per poter stare sul mercato e, in termini di strumenti, con l’organizzazione che deve darsi per risultare snella, flessibile, qualitativamente competitiva.

Includere il BKM nelle proprie strategie significa massimizzare gli investimenti nella direzione di perseguire risultati di business in linea con esse, dando vita ad una organizzazione che si muova tutta in chiave di business, che articoli i propri processi interni nell’ottica di ottimizzare il proprio time-to-market e reagisca in modo efficace ai continui cambiamenti dello scenario economico-sociale-produttivo.

Il secondo segmento Knowledge in termini di obiettivi ha a che fare con il preoccuparsi di produrre, patrimonializzare, comunicare conoscenza strategica, mantre in termini di strumenti ha a che fare soprattutto con le persone che operano dentro e fuori l’azienda, con i processi di comunicazione interna ed esterna, con tutto ciò che sta alla base del sapere organizzativo, del come lo alimentiamo, lo conserviamo e lo utilizziamo per innovare.

Ultimo, ma non meno importante, il Management cioè tutto ciò che ha a che fare con il gestire: informazioni, processi, persone (interne ed esterne) e che per fare ciò si avvale di strumenti di varia natura ma primariamente di strumenti tecnologici quali quelli di business intelligence, networking e social networking, quelli per il lavoro collaborativo e la condivisione delle basi di conoscenza.

Management significa anche modelli nuovi di gestione delle persone applicati in chiave umanistica, cioè persona-centrici, orientati al sostegno della motivazione e alla cattura dei talenti che rappresentano, come ben sappiamo, il valore primario dell’azienda in quanto è proprio su di loro che si basa la reale possibilità di innovare, mantenendo alto il livello di competitività dell’azienda.

Quindi Business Knowledge Management è Business, sicuramente è Knowledge ed è più che mai Management poiché non ci può essere azienda se non vi è business, ma per continuare a fare business nell’Era della conoscenza c’è bisogno di puntare su una managerialità attenta e consapevole, capace di costruire reti di relazioni su cui far viaggiare e attraverso le quali catturare una conoscenza sempre più variegata fatta non solo di numeri ed informazioni, ma soprattutto di esperienze condivise e condivisibili.