venerdì 31 maggio 2019

Riconoscere il valore della conoscenza aziendale è il primo step per la realizzazione di una organizzazione sostenibile

La sfida delle organizzazioni non è forzare le persone ad adattarsi al modello dell’"organization man" perfettamente integrato e in linea con i dettami dell’organizzazione, ma piuttosto riuscire a configurare un’organizzazione flessibile per valorizzare le conoscenze dei singoli individui che la compongono e garantire che le esperienze e le conoscenze individuali siano messe a disposizione dell’intera organizzazione. 

Il mondo aziendale è inserito in un contesto economico e sociale che si connota come “realtà liquida”, sempre in movimento, che si riconfigura per trovare nuovi equilibri rispetto alle tensioni delle forze in campo (economiche, sociali, politiche). Le organizzazioni vengono plasmate dal contesto e acquisiscono la capacità di essere “liquide” a loro volta, superando l’originaria impostazione statica.  

Questa trasformazione, agevolata dalle conseguenze provocate dalla Digital Innovation che spesso hanno avuto una valenza disruptive nelle organizzazioni, portandole ad affrontare delle vere e proprie tempeste che hanno messo a rischio la loro stessa sopravvivenza, ha però contribuito all’elaborazione di strategie per il change management impostate secondo un’ottica lungimirante, comprensiva del breve, medio e lungo periodo. Gli attuali metodi di gestione delle imprese, finalizzati al mantenimento della competitività e della necessaria flessibilità richiesta, cavalcano una visione olistica del sistema organizzativo complesso che le sorregge e vengono formulati tenendo presenti contemporaneamente tutti gli elementi tangibili e quelli non tangibili posseduti dalle organizzazioni.

I dettami della Corporate Social Responsibility indicano chiaramente alle imprese la strada da intraprendere per creare, insieme ad una gestione politica coerente con questi obiettivi, le condizioni per uno Sviluppo Sostenibile, che consenta la crescita della società, dell’economia e che sia a tutela delle persone e dell’ambiente. Le aziende possono contribuire ad innescare l’evoluzione della comunità di appartenenza attraverso un percorso dedicato all’adozione di pratiche mirate e attente alla salvaguardia della salute e del benessere ambientale e individuale. Verso l’interno, tali pratiche devono essere finalizzate allo sviluppo della conoscenza e delle competenze delle persone, favorendo la loro partecipazione agli obiettivi aziendali, creando le condizioni per far crescere consapevolezza e responsabilità, in modo da trascinare lo sviluppo dell’organizzazione nel suo complesso e creare quel circolo virtuoso in grado di produrre effetti anche sul contesto di riferimento. Verso l’esterno si concretizzano nell’impegno a non colpire, creando un danno, l’ambiente che le accoglie e nel quale si muovono, ma anzi, nel favorirne la tutela e lo sviluppo. In sintesi, le organizzazioni di qualsiasi tipologia e dimensione sono chiamate a perseguire un percorso caratterizzato da un agire che si possa ispirare a valori eticamente rilevanti e condivisi.

Nell’Economia della conoscenza, in cui la conoscenza è considerata elemento cardine del tessuto economico (macroambiente) e di conseguenza anche delle imprese (microambiente), è necessario prevedere strutture in grado di riconoscere la valenza della conoscenza e in grado di dotarsi degli strumenti giusti per “trattarla”. In particolare, in ambito organizzativo è necessario ripensare l’organizzazione per renderla prima Learning Organization (organizzazione che apprende) e poi Knowledge Organization, luogo in cui la conoscenza è fonte di valore, attraverso l’adozione di prospettive che inneschino un cambiamento prima di tutto di tipo culturale, sollecitando il coinvolgimento partecipativo di tutti gli stakeholders dell’impresa a partire da quelli interni, che in qualità di knowledge workers saranno i primi destinatari, ma anche i “motori propulsori” di questo cambiamento.

Comunicare, condividere, collaborare si sono trasformati da mere attività in principali obiettivi degli organismi organizzativi che, attraverso tutte le modalità della funzione Comunicazione, agevolate e potenziate dal processo di digital innovation, possono creare una piattaforma di consenso, interno ed esterno, abilitante il successo organizzativo e orientato verso uno sviluppo sostenibile.