martedì 4 ottobre 2011

Enterprise 2.0 e piattaforme collaborative - III parte

Contributo del Dott. Pasquale Santoro, Responsabile Commerciale di Quattroemme.

Stato di attuazione dell’Enterprise 2.0 in Italia e nel mondo

Abbiamo visto quali sono le sfide emergenti dei mercati e il ruolo crescente che il web 2.0 riveste negli sviluppi della nostra società. Abbiamo visto come alla base del concetto di Enterprise 2.0 vi sia la cultura della partecipazione e un nuovo paradigma collaborativo in grado di innovare l'organizzazione aziendale verso una struttura reticolare, basata su nodi di competenze e aggregazioni informali di persone relazionate tra loro da interessi e aree operative comuni.

L'Enterprise 2.0 è senza dubbio la sfida più innovativa per le aziende; essa non riguarda solo le grandi multinazionali, ma interessa - e deve interessare sempre di più - anche le piccole e medie imprese italiane. Queste infatti possono trovare nell'utilizzo dei sistemi open source, nei servizi web 2.0, nelle piattaforme collaborative e nell'uso dei social media risorse a basso costo e ad alta efficienza per lo sviluppo delle loro attività operative.

Giunti a questo punto emerge l'esigenza di analizzare i dati più recenti che fotografano lo stato di adozione dei sistemi Enterprise 2.0 sia a livello globale che nel contesto imprenditoriale italiano.

Ancora oggi, in particolare modo nel nostro Paese, il concetto di "Social Enterprise" è caratterizzato da due visioni contrapposte:

- una visione piuttosto miope riguardo agli sviluppi futuri dell'innovazione digitale, che considera gli investimenti negli strumenti web 2.0 e di social software un lusso da lasciare a tempi migliori;

- una visione pragmatica che, invece, la riconosce come un processo tangibile e promettente per l'innovazione organizzativa delle aziende.

Ritengo che entrambe le visioni siano pienamente legittime e per questo devono essere accolte dagli innovatori aziendali con il massimo rispetto.

È chiaro che la visione miope del ruolo dell'innovazione digitale nelle aziende si scontra con una serie di problemi e diffidenze generate non solo dalla difficile situazione economica di questi ultimi anni, ma anche da una scarsa conoscenza e consapevolezza nelle reali potenzialità dei social media e del web 2.0. L'innovatore, nei casi in cui si trova a relazionarsi con il management che ha questo tipo di visione, deve essere attento a non sollevare ulteriori barriere e diffidenze: l'utilizzo di un linguaggio semplice, un atteggiamento umile e allo stesso tempo autorevole e la capacità di trasmettere l'essenza dello spirito partecipativo tipico dei social media, unita all'esposizione di insights e statistiche reali che mostrino le principali case histories di successo, sono tutte leve che possono stimolare il dialogo tra l'innovatore e il manager aziendale bisognoso di maggiori delucidazioni sul tema dell'Enterprise 2.0.

Queste stesse strategie dovrebbero essere utilizzate dall'innovatore anche nei confronti dei manager che già sposano lo spirito dell'innovazione digitale; il rischio in questo caso è quello di farsi trascinare dall' entusiasmo geek e di perdere di vista le reali necessità organizzative e di business per l'impresa.

Lo stato generale dell'adozione degli strumenti Enterprise 2.0 mostra una certa tendenza delle imprese, soprattutto a livello globale, ad investire in questi strumenti. La situazione di crisi economica sta paradossalmente favorendo questo ambito: l'uso del web 2.0 viene infatti interpretato come una leva che consente alle imprese di acquisire un valore aggiunto da poter capitalizzare quando la crisi economica sarà finita.

Esistono in particolare quattro ambiti applicativi per l'Enterprise 2.0:
- enterprise content management;
- unified communication & collaboration;
- social network & community management;
- adaptive enterprise architecture.

Pur nella loro eterogeneità, questi ambiti sono accomunati dal fatto di rispondere oggi a esigenze concrete e congiunturali ma, al tempo stesso, di essere fattori abilitanti di quel cambiamento profondo di logiche e modelli organizzativi che è alla base dell'Enterprise 2.0. Questi inoltre sono i più importanti dal punto di vista della rilevanza percepita e dell'adozione all'interno delle organizzazioni.