giovedì 25 febbraio 2010

Quando è nato il social networking?

Contributo della Dott.ssa M. Laura Baronti Marchiò, Resp. Sviluppo Risorse Umane di Quattroemme.

E’ proprio vero che i ‘social networks’ sono una novità dei nostri giorni?
Non è nuovo il fatto che per scambiare conoscenza ci si affidi a reti di relazioni e di comunicazione, è però sicuramente nuovo il modo in cui le gestiamo e cosa affidiamo ad esse.

E’ infatti sulle reti di relazioni che l’uomo ha da sempre basato la generazione di nuove conoscenze. La storia dei media e della produzione di conoscenza ci dimostra ampiamente che il progresso e la nascita di idee nuove ed innovative è sempre andato di pari passo con il progredire dei mezzi di comunicazione.

Nel testo "Storia sociale dei media. Da Gutenberg ad Internet" i due autori A. Burke e P. Briggs tracciano in modo mirabile le tappe fondamentali dell’evoluzione dei modi e mezzi di comunicazione e ci spiegano perché la scoperta della stampa ha rappresentato l’elemento catalizzatore per eccellenza dell’evoluzione della conoscenza umana.

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Si è già detto in altri contesti (Watzlawick) che non è possibile non comunicare. Infatti anche nel non comunicare si comunica "qualcosa", ad es. la nostra volontà di non comunicare. Ma se è sancita in un particolare momento della preistoria la nascita dell´Homo Sapiens, non lo è altrettanto la nascita di quello si può definire l´Homo Communicans che si colloca in un tempo molto più recente in relazione soprattutto all´utilizzo della tecnologia.

In realtà, l´Homo Communicans preesisteva all´Homo Sapiens, sin da quando l´essere umano si esprimeva a suoni gutturali o a gesti, sin dal giorno in cui ha inciso il primo grafito sulle pareti di una caverna nel tentativo, inconsapevole, di comunicare/condividere qualcosa con chiunque si trovasse a passare in quello stesso luogo. L´Homo Communicans è nato quando ha incontrato per la prima volta un altro simile e ha sentito il bisogno di comunicargli qualcosa.

Da millenni le forze trainanti nel processo di evoluzione della conoscenza umana sono:

- la sete di sapere
- la volontà di comunicare.

Due sono i fattori che nei secoli hanno primariamente rischiato di rallentare tale processo:

- il tempo
- lo spazio.

E´ ormai quasi ovvio ritenere che il grande pregio di internet sia legato alla possibilità per tutti di condividere informazioni e conoscenza superando barriere di tempo e luogo. Eppure in un´era tecnologica quale quella che stiamo vivendo, in cui la rete virtuale è il modello verso il quale tendiamo nel campo della comunicazione e condivisione delle informazioni, alcuni paesi (tra cui l´Italia) hanno investito nella ricostruzione della mitica biblioteca di Alessandria, secoli dopo il primo tentativo di Tolomeo, rincorrendo comunque il sogno di raccogliere in un unico luogo fisico tutto il sapere umano.

La biblioteca di Alessandria rappresenta oggi il tentativo di sposare tradizione e innovazione della comunicazione e condivisione del sapere umano. Libri accanto ai computers, scaffali accanto alla rete nel tentativo di trascendere i media, i confini delle nazioni, delle culture e delle lingue a favore della comunicazione e condivisione della conoscenza all’interno e grazie ad una rete che non è solo fatta di tecnologia ma anche di sociologia in quante unisce popoli e culture.

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2002/10_Ottobre/15/biblioteca.shtml

Nel testo di Burke e Briggs viene raccontata la storia dell´Homo Communicans che ha nel tempo affinato i modi (comunicazione orale e scritta) e i mezzi (libri, giornali, cartoline, lettere etc.) per comunicare, nonché quelli per condividere le sue conoscenze (reti di comunicazione e mezzi di trasporto).

Non può esservi comunicazione e condivisione del sapere senza mezzi per comunicare e per condividere. In quest´ottica, Burke ci narra, e implicitamente dimostra, come la stampa abbia sicuramente rappresentato la svolta nel processo di produzione e diffusione delle informazioni e del sapere, laddove Briggs ci narra, e implicitamente dimostra, come i mezzi e le vie di comunicazione abbiano rappresentato la svolta nella velocità di trasmissione e ampliamento della condivisione.

Nel primo caso si narra una storia che coincide anche con la conquista dell´autonomia del pensiero e che ha radici nella complessità dell'uomo stesso, mentre nel secondo caso si narra una storia di strumenti e oggetti esterni all'uomo, da lui inventati e padroneggiati. Si descrive il modo in cui l’uomo ha imparato a trarre vantaggio dall’essere connesso ad altri uomini soprattutto a quelli più lontani e più diversi. Del come ha cercato di abbattere le barriere di tempo e spazio proprio per far sì che dalla condivisione delle conoscenze acquisite scaturissero le idee nuove.

Rimane aperto il dilemma: sono i mezzi di comunicazione che modificano il nostro modo di comunicare o sono le nostre esigenze di comunicazione che determinano la nascita di nuovi mezzi di comunicazione?

Quello che differenzia gli attuali social networks dalle reti di comunicazione di antica memoria, basate su altri mezzi è:

- la quantità di persone potenzialmente connesse in tempo reale;
- la quantità di informazioni che possono essere condivise in qualunque momento da qualunque luogo;
- la tipologia di informazioni (testo, audio, video, grafica etc.);
- la tipologia di utenti che sono connessi;
- la motivazione all’esser connessi.

Queste e molte altre ancora sono sicuramente le differenze, ma se un certo giorno Gutenberg non avesse inventato la stampa a caratteri mobili e avesse dato il via alla diffusione reticolare delle informazioni, e Meucci non avesse inventato il telefono consentendo al mondo di comunicare in tempo reale da una parte all’altra del globo, e qualche tempo dopo qualcuno non si fosse messo in testa di risolvere i problemi di sicurezza sulle reti di comunicazione attraverso la progettazione di una rete mondiale che chiamò Arpanet, oggi non si parlerebbe di Social Networking e di Knowledge Management.