venerdì 8 gennaio 2010

Le caratteristiche della "living company".

More about The Living Company


Le organizzazioni che ambiscono a rimanere longeve, ad essere delle living companies, devono avere una serie di caratteristiche:

- sensibilità nei confronti dell’ambiente, che rappresenta la capacità dell’azienda di apprendere e adattarsi;

- coesione e identità, aspetti legati all’innata capacità dell’organizzazione di costruire una comunità di persone e di costruirsi una identità;

- tolleranza e decentralizzazione, sintomi dell’attenzione di un’azienda all’ecologia del suo sistema, ossia la capacità di costruire relazioni costruttive con altre entità, internamente ed esternamente;

- attenzione per una finanza conservativa, ossia la capacità di governare in modo effettivo la propria crescita e la propria evoluzione, che rappresenta un elemento critico da gestire.

Le caratteristiche delle aziende longeve non sono da considerarsi solo come delle risposte alle sollecitazioni dell’ambiente nel quale operano, ma rappresentano il punto d’inizio di una introspezione circa la natura e il successo delle aziende e del loro ruolo sociale. Per questo motivo risulta sempre più convincente la metafora che paragona l’azienda ad un organismo vivente, perché è l’agire e il mostrarsi stesso dell’azienda che la rivela come tale: tutte le organizzazioni apprendono, tutte in modo implicito o esplicito hanno un’identità che determina la loro coerenza, tutte costruiscono relazioni con altre entità e tutte crescono e si sviluppano o “muoiono”.

Interpretare le organizzazioni come organismi viventi aiuta anche ad aumentare il loro tempo medio di “vita”. Non è solo un concetto semantico o accademico, ma ha applicazioni pratiche quotidiane che comportano il coinvolgimento continuo delle persone nello sviluppo dell’organizzazione.

Gli obiettivi economici e sociali dell’organizzazione sono un di cui, un effetto del suo agire pensando alla sua sopravvivenza, alla sua crescita e all’attenzione allo sviluppo del suo potenziale.

Questo modo di essere si fonda sul raggiungimento di una dimensione: la learning o ancora meglio la knowledge organization. In questa dimensione la conoscenza è considerata un asset strategico e comporta la consapevolezza che portatori, fruitori e creatori di questa conoscenza sono i knowledge workers con le loro competenze specialistiche e distintive (quali ad esempio capacità di problem solving, intelligenza emotiva e sociale, pensiero laterale e creatività) che metteranno in gioco in modo che entrino a far parte del DNA dell’organizzazione, autonomamente o grazie al modus operandi innescato all’organizzazione stessa.